CITAZIONE
Ho il piacere di presentarvi sulle pagine di Hiphopmadeinita.net un grande della scena del writing italiano: sto parlando di Sker.
Quello che andrete a leggere è un intervista esclusiva che Sker mi ha gentilmente concesso, ovviamente accompagnata da numerose immagini dei pezzi realizzati nel suo lungo percorso di writer itinerante.
Taglio corto l’introduzione per permettervi di scoprire questo personaggio che sono sicuro vi saprà coinvolgere (come è successo a me) con le sue parole che vengono direttamente dal cuore… signori e signore: SKER.
Ciao Sker, la prima domanda è d’obbligo: quando hai iniziato a dipingere e cosa ti ha spinto a farlo?
Ho iniziato a dipingere seriamente e con costanza nel 1997, anche se il mio primo lettering risale al 1996, una scritta ‘HIP HOP’ dipinta in ferrovia, alle quattro del pomeriggio proprio dietro la mia scuola, assieme ai miei amici Gianfry, Davide e Dario che come me si stavano avvicinando a questo fenomeno, con curiosità ed interesse. E’ stato da subito un amore a prima vista, anzi a primo spruzzo, erano per me sensazioni nuove, e poi l’adrenalina che mi è salita di botto, me la ricordo ancora come fosse ieri; dopo questa prima esperienza che mi aveva rapito completamente, sono rimasto assuefatto da questa cosa, ed ho così iniziato a guardarmi in giro, a documentarmi, comunque con quello che riuscivo a trovare, che, non era poi molto, il web non aveva ancora preso piede, le fanzine che giravano erano veramente poche, AELLE e TRIBE ricordo in particolare e comunque era un continuo osservare i lettering di chi c’era prima di me nella mia zona, soprattutto wildstyle, lettere composte da stick stretti, a volte incomprensibili, competizione sana su ogni lungolinea e in strada, quantità di robe, ma sempre tracciate con stile; diciamo che mi ritengo fortunato, di materiale fresco dipinto ogni notte ne vedevo già parecchio, avevo la fortuna di andare a scuola in treno e in quegli anni le mitiche Ferrovie Nord avevano gia da tempo ‘tatuato’ sui vagoni il massimo esponente di stile rappresentato dalle principali crew milanesi degli anni novanta, roba da farti stare male, e che ora ci sognamo di vedere purtroppo! Ma torniamo a me, ragazzino mega infottato dal writing che piano piano stava acquisendo consapevolezza e coscienza di ciò che stava facendo, come dicevo nel ’97, da allora non ho mai messo il piede sul freno, anzi con gli anni ho schiacciato sempre più l’acceleratore!
Nell’evoluzione del tuo stile ti sei ispirato a qualche writer o a qualche corrente in particolare?
All’inizio direttamente o indirettamente mi hanno ispirato i pezzi che vedevo fin da prima di iniziare a dipingere, ma ciò che mi ispira maggiormente lo trovo nella quotidianità, la natura di per sè mi suggerisce le colorazioni, sono ispirato dai miei amici, primo tra tutti il mio Bro Angelo, dalle mie crew, mi stimola molto andare a fare bombing con il mio eterno socio Elle2e, o a tirare tracce in Hall of Fame con Orda e Jaden, sono ispirato dalle rime che sforna il mio amico Trak, dalla passione per la grafica che mi ha trasmesso il Dake, e non ricordo più nemmeno quante centinaia di pezzi abbiamo dipinto nella notte io e Arka; mi hanno ispirato a mille i viaggi che ho fatto e le amicizie solide che ho stretto andando in giro per l’Europa, Esko di Bruxelles, Neuno di Tuzla, Lunar, Smack e tutti i ragazzi di Zagabria, Seyr di Bucharest, Rick Guns di Lubiana e molti molti ancora. La meta che mi ha sicuramente dato più carica e ispirazione è stata New York, che ritengo La Mecca per un writer, un luogo in cui il writing è nato e si è sviluppato, prima di attecchire anche in Europa e nel mondo; avere la fortuna di dipingere e passare del tempo con Cope2 nel Bronx mi ha dato un energia indescrivibile, ho avuto la fortuna di dipingere nella stessa murata con Case2, Moet dei TFP, di chiacchierare con T.Kid e di incontrare altri writers che come me rappresentano la KD (Kings Destroy) Indie 184, Jee, Ovie.. dipingere e vivere in questa città è sicuramente una delle esperienze che rimarranno indelebili per tutta la vita!Trovo ispirazione inoltre nall’arte che mi ha sempre appassionato, sono sempre stato attratto dall’impressionismo, dalle opere di Monet, Cézanne, Degas su tutti. Adoro i dipinti di Caravaggio e le opere degli artisti Fiamminghi. Tutto questo mi da ispirazione in quella che è l’evoluzione del mio stile!
Quali sono i writers che pensi abbiano fatto la “storia” nel nostro paese o più in generale quelli che apprezzi?
Ho iniziato a dipingere e girare per lo stivale nel periodo in cui ancora ogni zona, e ogni città aveva una scuola di stile propria e riconoscibile, sono molti i writers che nel nostro paese si sono distinti per l’evoluzione del proprio stile e per l’originalità, nella mia zona, e comunque a Milano sicuramente la CKC è una delle crew che ha fatto scuola e ha lasciato un impronta di stile che a mio avviso ha alzato di netto il livello.
Uno dei writers che sicuramente apprezzo di più e con cui ho il piacere di dipingere quotidianamente è Sisma, oltre ad essere una persona d’oro a livello umano, è a mio avviso un writer veramente completo, sia se si parla di evoluzione delle lettere, e che legna pesantemente nella sua specialità: i figurativi!
Il writing da quando hai iniziato fino ad oggi: evoluzione o involuzione?
Se si parla a livello mondiale sicuramente decenni dopo la sua nascita il writing ha avuto un evoluzione incredibile, ormai i graffiti li vedi ovunque, nelle strade, come nella pubblicità, nei video e sugli zaini, ha avuto il riconoscimento di entrare nelle gallerie come forma d’arte, ed inoltre ha avuto un mare di contaminazioni di qualsiasi tipo, nel mio piccolo preferisco il writing nella sua forma originale e tradizione, usare gli spray in strada e tirare fuori qualcosa di stiloso e il più originale possibile! Questo ho imparato negli anni e questo mi hanno insegnato direttamente o indirettamente quelli che sono venuti prima di me.
Secondo me in ogni caso l’evoluzione ovunque del writing è costante, anche se aimè da noi non è proprio così; guardandomi attorno, noto che chi dipinge ormai da anni e anche da prima di me, continua nel suo percorso e nella sua evoluzione, e penso che anche tra 20 anni faranno questo, invece chi dipinge da meno tempo, ha un concetto un pò distorto del writing, questo lo noto parlando con i ragazzi più giovani, o anche meno giovani, mi trovo a volte a parlare con 25enni che ormai è da tempo che dipingono, e mi sembra di parlare dello stesso argomento (writing) ma di discuterne usando lingue differenti, vedo che molti pur di ottenere una certa fama, preferiscono ‘ricalcare’ la roba di altri, alcuni invece che allenarsi e fare bozzetti, aprono una fanzina e clonano la roba direttamente, risultato: il nome gira comunque e la fama arriva più velocemente, a scapito di vedere in giro roba stilosa che contraddistingue questo da quello; non vedo più nell’aria la voglia e il desiderio di riuscire ad essere originali e portare avanti il proprio stile, basta fare tanta roba, e poi se assomiglia a quella degli altri poco importa!
Cosa consiglieresti ad un ragazzino che si approcia in questo periodo al writing?
Partendo dal presupposto che non sono una persona a cui piace dispensare agli altri i consigli, a meno che non mi venga chiesto, a un giovane che si avvicina nel 2011 al writing direi di cercare di prendere il writing seriamente, ovvio che uno acquisisce consapevolezza con il tempo, ma è una disciplina che richiede dedizione, allenamento, costanza, perchè se lo si considera un hobby come andare a giocare a calcetto con gli amici o se ha la stessa importanza della playstation, allora non iniziare nemmeno, perchè sarai solo uno in più che occupa una superficie su cui potevo andare io, che nel peggiore dei casi mette la sua tag stronza su qualche mio pezzo perchè non sa le regole del gioco! Seguire uno stile o un writer che ti piace all’inizio è anche giusto, ma quello che ti piace deve comunque sempre avere una tua personalizzazione, per me un lettering in stampatello è un buon punto di partenza e non di arrivo, una base ottima precisa e ben tirata è giusta, ma è l’ originalità nello stile che ti contraddistingue dagli altri, perchè comunque ormai di writers in giro ce ne sono una marea, uno in piu o uno in meno non fa differenza e quindi se vuoi distinguerti dagli altri devi avere la tua personalità, nei graffiti come nella vita, è già palese che chi ci vuole controllare con qualsiasi mezzo ci vuole uguali e standardizzati, perchè più facili da tenere sotto controllo, se gli diamo anche una mano…
Oltre ai graffiti hai sviluppato il tuo talento in altri campi (grafica, web…)?
Diciamo che la scuola superiore che ho frequentato e che mi ha dato la ‘maturità artistica’ mi ha dato buone nozioni nella grafica, ho imparato a modellare l’argilla, mi ha fatto notevolmente migliorare nel disegno sia tecnico che artistico, ho fatto anche un corso di aerografia, anche se questa tecnica non l’ho mai poi messa in pratica… mi piace molto la fotografia, dipingo anche su tela, mi prende bene dipingere con i colori acrilici, anche lettering ma non lo considero un aspetto del writing come alcuni fanno, nel momento in cui dipingo su tela è Fabio che dipinge artisticamente con i pennelli o con qualsiasi altra tecnica, lo scindo completamente dall’aerosolart!
Voglio ringraziare anzitutto HIPHOPMADEINITA.NET per l’opportunità, ringrazio e saluto tutti gli amici con cui ho dipinto in questi anni, chi poco o chi tanto mi anno lasciato tutti qualcosa di positivo, saluto la mia famiglia, Kevin, le mie crew e i miei amici e perchè no, anche i miei nemici, pochi a dire la verità, ma voglio rassicurarli del fatto che starò ancora in giro per molto, e che do importanza ai fatti, spendo i miei giorni in maniera costruttiva, non perdo tempo a sparlare inutilmente, devo pensare al prossimo outiline! Pace!
Questo era Sker… spero che questo viaggio in sua compagnia vi sia piaciuto, alla prossima!